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  • Immagine del redattoreUniris Team

Se manca un dente…


Cosa fare se manca un dente?

La perdita anche di un solo dente può avere un notevole impatto sulla nostra vita. I denti ci aiutano a gustare i cibi che più amiamo e sono di fondamentale importanza nel rapportarci col nostro prossimo e con noi stessi, modulando il suono della nostra voce, aiutandoci a scandire le parole, enfatizzando le nostre emozioni. Un bel sorriso ci aiuta ad apparire al meglio e stare bene con noi stessi iniziando la giornata con un appiglio differente. Per il benessere fisico e mentale della persona è davvero di primaria importanza l’avere denti sani e belli che ci permettano di sentirci a nostro agio in ogni situazione, immagina a tutte le attività che svolgi nell’arco di una giornata con i tuoi denti, che sia fare colazione al mattino, salutare un amico o accennare un sorriso di cortesia. Se avere un molare mancante potrebbe essere preso sottogamba o potrebbe esserne sottostimato il valore, prova a guardarti allo specchio e ad immaginarti senza un incisivo centrale; come cambierebbero il tuo sorriso e l’immagine che hai di te? e la tua autostima? La perdita dei denti può essere imputabile a tanti fattori: cause traumatiche come un incidente, fattori genetici o malattie come una parodontite non curata o diagnosticata troppo tardi, quale che sia il fattore determinante la conseguenza potrebbe essere un peggioramento della qualità di vita. Ma non tutto è perduto: la moderna odontoiatria è in grado di offrire risoluzioni protesiche gradevoli e dall’aspetto naturale in quanto a funzionalità ed estetica. La ricerca scientifica ha subito forti impulsi portando all’utilizzo di nuovi materiali esteticamente sempre più validi e all’introduzione di tecniche ed opzioni chirurgiche meno invasive e in grado di permettere riabilitazioni protesiche fisse anche lì dove un tempo era impensabile. Hai mai sentito parlare di “implantologia computer guidata” o di “carico immediato”? Sono queste solo alcune delle sistematiche che vengono ad essere adoperate per consentire il posizionamento di impianti dove prima non si poteva. L’implantologia computer guidata è una sistematica tale per cui, una volta eseguita una radiografia 3d delle arcate dentarie ed una scansione digitale della bocca, è possibile pianificare in maniera estremamente precisa l’angolazione, l’asse di inserzione, la profondità di inserimento e la tipologia di impianto che verrà posizionato, nonchè tipologia e forma della futura protesi che andrà a sostenere. Una volta eseguita eseguita la suddetta progettazione avvalendosi di software dedicati, sarà possibile costruire una dima chirurgica, ossia una mascherina che, fatta indossare al paziente in fase di intervento, consentirà al chirurgo di trasferire tutte le informazioni del progetto ed eseguire il posizionamento implantare senza la necessità di dissecare tessuti o fare tagli, senza necessità di apporre fastidiosi punti di sutura. In alcuni pazienti, lì dove le condizioni fisio-patologiche del paziente studiate dall’odontoiatra lo consentono, è possibile in una sola seduta inserire gli impianti dentali e su questi una protesi provvisoria fissa in meno di 48 ore. Ciò comporta enormi vantaggi per il paziente da un punto di vista estetico (non ci sono “spazi vuoti” o “finestre aperte”), funzionale (poco alla volta è possibile riprendere la masticazione sull’area riabilitata, favorendo la corretta guarigione dei tessuti) ed emotivo (ritrovare il sorriso già dal giorno dell’intervento non ha prezzo…). Lì dove gli elementi dentari attigui a quello mancante sono validi è possibile, qualora il paziente non volesse subire un intervento di implantologia, eseguire una riabilitazione mediante ponte protesico; l’introduzione di materiali quali la zirconia o l’allumina (protesi in ceramiche integrali) ha permesso di incrementare notevolmente l’impatto estetico di questa tipologia di protesi. Per poter posizionare un ponte protesico gli elementi dentari che fungeranno da pilastri dovranno essere monconizzati, conformandoli a poter alloggiare la protesi che verrà cementata al di sopra. Dopo aver preparato tali elementi, viene eseguita una scansione delle arcate dentali (un’impronta digitale) che telematicamente verrà inviata al laboratorio odontotecnico. Nei giorni sucessivi alla preparazione dei denti, quelli in cui i tessuti gengivali verranno condizionati e in cui il laboratorio provvederà alla costruzione del manufatto, al paziente verrà posizionato un ponte protesico provvisorio in resina in modo, non solo da non creare mai il disagio di restare con dei denti monconizzati, ma anche di avere già un’”anteprima” di quella che sarà la riabilitazione permettendo di riempire da subito le aree dentarie vuote. Quando il manufatto definitivo sarà pronto verrà posizionato e fissato con appositi cementi, in modo da renderlo stabile. Tra i vantaggi che è possibile riscontrare utilizzando un ponte in ceramica integrale predominano gli aspetti estetici: la traslucenza aumentata rispetto a sistemi di protesizzazione tradizionale (metallo-ceramica) aumenta enormemente la naturalezza del manufatto, lasciando che la luce lo attraversi dona profondità e luminosità non solo al dente ma a tutto il sorriso, mimetizzandosi con gli elementi naturali attigui; L’assenza di un bordino metallico “da nascondere” permette di effettuare monconizzazioni meno invasive e di certo evita del tutto la possibilità di riscontrare tatuaggi al colletto o discromie paramarginali dovute al rilascio di ioni metallici. Qualunque sia la tecnica più adatta al tuo caso, non c’è una ragione per meritarti di rimpiangere il tuo sorriso.

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